Interviste, Libri

Intervista a Yana Harizanova che ci parla del suo libro H_Air.

H_Air - Yana Harizanova - Crowdbooks Publishing

Parlaci di te, del tuo percorso prima della fotografia

Il mio percorso artistico è nato con la danza e l’ho approfondito studiando Arti Performative all’università di Roma. Mi sono specializzata nel Teatro Sociale e ho avute diverse esperienze lavorative in progetti sociali, interculturali, educativi e riabilitativi, attraverso il teatro, la danza e l’espressione corporea.

Da diverso tempo mi sento in una fase di transizione, attraversando un periodo di stasi e di incertezza, riguardo alle mie scelte soprattutto professionali. Sono in cerca…

Come sei arrivata alla fotografia? Perché hai cominciato a scattare queste fotografie?

Direi più che la fotografia è arrivata a me, in modo spontaneo (grazie anche all’accessibilità dell’apparecchio fotografico, presente in ogni smartphone).

Un giorno ho provato a sperimentare il Selfie in movimento, durante il periodo di quarantena, in un tempo di sospensione, quando non si poteva altro che “stare”.

Questa immagine dello “stare” mi ha fatto riflettere. Io “stavo” già da diversi mesi nel dolore per aver perso mio figlio pochi giorni prima del parto. In parte lo percepivo sbagliato il fatto di stare nel dolore, invece di reagire (come si usa dire). Ma allora, per la maggior parte delle persone, “stare” era diventato un obbligo.

Così, in qualche modo, per attraversare il dolore, ho scelto di stare nel disagio. Avere un’esperienza che mi comportasse disagio. Ho sempre avuto uno sguardo critico verso il selfie e chi sceglie di mostrarsi tramite questo. Ho sempre provato disagio nel mostrarmi.

La necessità di scattare me stessa è nata da questa emozione e condizione. Con lo scopo di renderla catartica.

Quali sono i tuoi riferimenti in campo fotografico e le tue influenze più grandi?

Sono molti i riferimenti, non solo in campo fotografico, ma anche artistici e visivi. Onestamente è difficile presentarli qui e contestualizzarli. Sono molto affascinata dai vecchi ritratti fotografici. Le influenze più importanti, che vanno in parte oltre il campo fotografico, sono sempre state le opere del Tanztheater di Pina Bausch.

Nel periodo in cui ho realizzato queste foto, mi sono lasciata stupire da un libro, Failed it! di Erik Kessels, che raccoglie lavori di fotografi, artisti e amatori che hanno trasformato l’errore in un’idea o l’errore stesso ha valorizzato la loro opera.

Mi ha motivato molto il concetto di “fallire per trovare l’ispirazione” e che un difetto può avere molto più da dire di ciò che “segue le regole” nella “tirannia della perfezione”.

Cosa rappresentano per te i capelli e perché li hai scelti come simbolo?

I capelli sono messaggeri diretti del nostro corpo e del nostro stato d’animo, oltre ad essere i rappresentanti del nostro aspetto estetico. Sono uno dei nostri modi di comunicare.

Sono il legame con il primo chakra. In alcune culture sono considerati strettamente legati alla spiritualità, simbolo di forza e di sessualità, con un ruolo nei riti di passaggio e di stregoneria, come canale di energia vitale.

Assumono diverse simbologie anche nel lutto, vengono tagliati, lasciati incolti o coperti.

Li ho scelti come simbolo chiave del mio libro H_Air per tutti questi motivi e anche perché nel mio lavoro sono diventati, di loro spontanea volontà, il protagonista e, allo stesso tempo, l’artista capace di creare delle interessanti opere astratte, se catturati nell’istante del movimento.

Scattare queste foto per il libro H_Air, per te è stata una terapia?

Sicuramente. Il processo fotografico è stato l’incipit di un percorso terapeutico, enfatizzatosi nell’unione creativa di testo e immagine. Trovare come le parole dei miei pensieri risuonano nelle immagini del mio corpo è stato e continua ad essere il fulcro nel passaggio dal trauma alla resilienza.

Qual’è il messaggio che vuoi trasmettere con il libro H-Air ?

Non c’è un messaggio specifico nel libro H_Air, è un messaggio personale, aperto nel dialogo con me stessa e nelle immagini metaforiche del corpo e della realtà circostante.

Ogni lettore ha qui modo di creare il proprio messaggio personale.

l messaggio centrale di H_Air credo sia legato al seguire un percorso che dal buio totale conduce verso la luce, attraverso una sublimazione dei pensieri, come trasformazione da uno stato solido e pesante a uno stato leggero e aeriforme.

Pensi che il libro H_Air possa in qualche modo essere di aiuto/ispirazione alle donne che hanno vissuto la tua stessa situazione?

Lo spero con tutto il cuore. Non solo per le donne, ma per gli uomini, i padri e anche i nonni. C’è molto non detto e sfortunatamente molto tabù intorno a esperienze simili. C’è una tendenza implicita nel mantenere il silenzio. Se non ne parlo o non ne sento parlare non mi può accadere.

Oppure ci si confronta con lo stereotipo del “Ti è accaduto, peccato”, quello del “trascorso un tempo relativo di tristezza, ora volta pagina e riprendi la tua vita”, quello del “impegnati più che puoi, così la testa non pensa”, fino al “ma non stateci tanto male, siete giovani ne farete presto un altro”.

Quello che vorrei trasmettere con H_Air, che è nato autenticamente, è proprio la libertà che ha ognuno, con un bagaglio come questo (ma non solo), di dirsi, di farsi parola o immagine o suono o movimento. Di credere che è possibile raccontare il dolore, la tristezza e il vuoto, profondamente vissuti, attraverso la bellezza, con espressioni e parole Altre.

Quali sono i tuoi progetti futuri dopo H_Air?

Sto iniziando a sognare di trasformare questa raccolta in un lavoro performativo. Portarlo in scena come Solo, attraverso il linguaggio del teatrodanza.

Attraverso lo stesso linguaggio, mi piacerebbe riprendere il lavoro di conduzione di un laboratorio e dedicarlo all’elaborazione del lutto, rivolgendolo in particolare alle donne.

Ma il mio progetto più grande resta quello di essere di nuovo mamma.


Per chi volesse acquistare il libro H_Air di Yana può farlo andando qui.

H_Air - Yana Harizanova - Crowdbooks Publishing

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About Stefano Bianchi

Fondatore e CEO di crowdbooks.com | Ho 20+ anni di esperienza come grafico editoriale e Art Director | Sono specializzato nella pubblicazione e produzione di libri fotografici.
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